IL DESIDERIO CHE FINISCE

Il calo del desiderio sessuale si caratterizza dalla mancanza, o significativa riduzione, di desiderio/eccitazione sessuale, con riduzione o assenza di interesse per l’attività sessuale, di pensieri o fantasie sessuali, di iniziative – proprie e del partner - nel rapporto sessuale, di eccitazione o piacere durante l’attività sessuale, di risposta agli stimoli sessuali, di sensazioni genitali e non genitali durante il

calo del desiderio sessualerapporto sessuale. Si tratta di un disturbo sottostimato che interessa sempre più coppie, di qualsiasi  età.
Le cause sono molteplici, talvolta difficili da identificare, ma che spesso nascono dalla difficoltà a gestire i problemi della vita quotidiana
Problemi personali, familiari, lavorativi, rendono la vita sempre più stressante e ricca di tensioni; lo stress diventa fonte di disagio e causa di comportamenti disfunzionali: fumo di sigaretta, vita sedentaria, alimentazione incontrollata con abbuffate notturne o diurne, abuso di alcolici, di ansiolitici o analgesici, fenomeni che inevitabilmente determinano un impatto negativo sulla vita sessuale.
Sempre meno disposti ad ascoltare la propria esigenza di vivere in modo sano e rilassato, sempre meno propensi ad andare incontro alle esigenze del proprio partner, la vita sessuale così viene ad essere compromessa in modo sostanziale e persistente.
Naturalmente lo stress diventa l’alibi che tradisce la difficoltà di vivere una vita sessuale soddisfacente.
In una nostra recente indagine, condotta su circa 5000 soggetti, emerge una diminuzione della libido, vissuta talvolta come un “declino fisiologico”, inevitabile, che spesso, nell’esaminare i test somministrati, non trova una valida spiegazione: mancanza di interesse, noia, difficoltà relazionali con il partner, frustrazione, routine e mancanza di motivazione.
In particolare, sul versante sessuale ciò che diminuisce non è solo il desiderio e la frequenza dei rapporti, ma anche e  soprattutto la qualità degli stessi, spesso confinati a piccoli ritagli di  tempo, tra un problema e un litigio.
Tale mancanza di desiderio interessa tutte le età, indipendentemente dall’attività svolta o dall’essere o meno coniugato o dall’avere una compagna o un compagno fisso.
 
COSA SI PUO' FARE?
Laddove esistono problematiche  di adattamento legate a  situazioni stressanti è importante fermarsi un attimo ed organizzare gli spazi vitali della coppia, astrarsi, per quanto possibile dai problemi per riscoprire il piacere dello “stare insieme”.
Avere cioè il coraggio di staccare la spina e di spegnere il telefonino, eliminando per quanto possibile gli ostacoli che si frappongono tra il desiderio e la realizzazione dello stesso, in modo da vivere intensamente la propria e altrui sessualità; è molto importante far rivivere la fase dell’innamoramento, del corteggiamento, attraverso la ricerca di tempi e luoghi dedicati alla vita sessuale.
Naturalmente si può migliorare la propria sessualità rivolgendo innanzitutto la dovuta cura a se stessi; l’assunzione di stili di vita disfunzionali comporta l’insorgenza di patologie, come la sindrome metabolica, che necessitano di interventi terapeutici molteplici con politerapie che si accompagnano spesso a problematiche sessuali.
Migliorare il proprio stile di vita favorisce quindi l’efficacia relazionale, la vita di coppia e la sessualità.
Laddove non si riesce da soli a ripristinare un giusto equilibrio può essere consigliato l’aiuto di un terapeuta.