Sindrome del burn-out e logorio professionale.
La promozione del benessere

12 Marzo 2011

Hotel dei Principati Baronissi-Salerno

 Medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, insegnanti, poliziotti, sacerdoti, avvocati… rientrano tra le categorie particolarmente esposte a condizioni di logorio professionale o sindrome del burn-out in quanto si tratta di professioni d’aiuto in cui il carico emotivo dell’attività – rapportato alla tipologia dell’utenza - appare più rilevante rispetto ad altre.
Al professionista di oggi la società chiede qualcosa in più rispetto al passato, talvolta senza mettergli a disposizione gli strumenti idonei per potersi aggiornare e formare rispetto alle nuove necessità.
L’individuo stressato – in burn-out - rende di meno, incorre più facilmente in errori professionali, è più vulnerabile allo sviluppo di patologie somatiche - tradizionalmente correlate allo stress - come le malattie cardiovascolari, o psichiatriche, come l’ansia e la depressione, è più esposto al rischio di infortunio lavorativo, può assumere stili di vita disfunzionali (fumo di sigarette, gambling, abuso di alcolici, irritabilità).
Da qui la necessità di realizzare adeguati programmi di prevenzione dello stress lavorativo attraverso strategie ben precise mirate alla formazione degli operatori e all’organizzazione del lavoro e ad una sempre migliore e più qualificata gestione delle risorse umane.
Ciò anche alla luce del Decreto legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e s.m.
Il prerequisito fondamentale per l’efficacia professionale è l’equilibrio dell’operatore; la presenza del burn-out favorisce la demotivazione, la frustrazione e riduce la capacità di affrontare con assertività le problematiche lavorative.
Per tali motivi occorrerà formulare progetti di prevenzione con l’obiettivo di rendere l’individuo più consapevole delle risorse di cui dispone al fine di migliorare la sua capacità di gestire e sviluppare le potenzialità della mente, nei suoi aspetti cognitivi ed emotivi.
La diretta correlazione tra il grado di soddisfazione professionale e lo sviluppo individuale di abilità cognitive ed emotive conferma l’ipotesi che tali abilità fungano da fattore protettivo rispetto alle condizioni di stress lavorativo.
Scopo del convegno è quello di riflettere sul tema del burn-out e di tracciare un consenso sulle principali strategie preventive.

PROGRAMMA

I SESSIONE
Moderatori: Corrado Caso – Mario Colucci

Ore 8.30 – 9.00
Walter Di Munzio (Salerno)
Direttore DSM ASL Salerno (ex Sa1)
Introduzione

Ore 9.00-9.30
Ferdinando Pellegrino
Psichiatra, Psicoterapeuta, DSM Salerno (ex Sa1)
Stress lavorativo e logorio professionale: la sindrome del burn-out

Ore 9.30-10.30
Lettura Magistrale
Franco Baldoni (Bologna)
MD, PhD, Prof. Associato in Psicologia Clinica – Facoltà Psicologia Università Bologna
Lo stress lavorativo in una prospettiva psicosomatica

Ore 10.30-11.00 pausa

II SESSIONE
Moderatori: Vincenzo Ronca - Davide Varini

Ore 11.00-11.20
Ignazio Senatore
Psichiatra Università "Federico II" di Napoli - Didatta ISPPREF
Cinema e burn-out

Ore 11.20-11.40
Amoroso Renata (Napoli)
Consulente Giuridico – Direzione Generale U.S.R. Campania - Napoli
Il disagio professionale nella scuola e la valutazione del rischio psicosociale

Ore 11.40-12.00
Gianfranco Del Buono
Psichiatra, Psicoterapeuta, DSM ASL Salerno – Distretto Cava-Costiera
Gruppi esperienziali e prevenzione del Burn-out

Ore 12.00 – 13.00
Tavola Rotonda – Esperienze a confronto.  Moderatore  Marilia Parente
M. Cirino, D. Rago, A. Milone, G. Pannullo, P. Sabatino, S. Lombardi, M. Savino – V. Bisogno – G. Esposito, G.C. Ricciardiello, A. Stellato, A. Gambino.

 Partecipazione gratuita.
Su richiesta è previsto l’attestato di partecipazione.

Sede: Hotel dei Principati, Loc Sava – Baronissi
(uscita Lancusi sul raccordo autostradale Salerno-Avellino).

Segreteria Organizzativa e Scientifica
Informa:  info e prenotazioni