Programma di cessazione fumo: Fumo? No, grazie!


COME SMETTERE DI FUMARE
CONCENTRATI SUL TUO STILE DI VITA E NON GUARDARTI PIÙ INDIETRO

come smettere di fumare

CORSO TEORICO PRATICO
- 8 incontri a cadenza quindicinale, con lezioni frontali e lavori di gruppo -
a cura di:
Dott. Ferdinando Pellegrino - psicoterapeuta
Dott.ssa Simona Novi – psicologa
Dario Rago – medical trainer

Info e Prenotazioni: 081 931417

 

Smettere di fumare? Questione di volontà?
Non è così semplice. Occorre risalire ai bisogni personali per comprendere le motivazioni alla base di un comportamento che genera dipendenza.
L’inizio di una dipendenza non deriva dalla debolezza della volontà, ma presenta un’eziologia complessa: tanto per cominciare: la sottovalutazione delle conseguenze del proprio comportamento, il desiderio di sperimentare e sentirsi appartenenti a un gruppo, fattori di vulnerabilità psicologica, la facile accessibilità al tabacco, le crisi personali. Tutte motivazioni che strutturandosi nel tempo, inducono alla dipendenza e si consolidano in abitudini difficili da smantellare. In tali abitudini disfunzionali, prevale un comportamento immediatamente rivolto alla gratificazione presente, un comportamento difficile da modificare poiché diventa uno stile di vita.
In tutto ciò il soggetto opera un forte tasso di sconto rispetto al futuro: fumo, mi sento gratificato, poi mi sento in colpa, perché penso di non farcela.
Si viene così ad interrompere l’orizzonte temporale: si preferisce la gratificazione immediata rispetto alla progettualità futura, al sapere che con questo comportamento metto a rischio la mia salute: “vorrei smettere ma non ce la faccio, nella speranza, falsa credenza, di poter controllare il mio comportamento, conoscendo i rischi connessi al fumo”.
Per tali motivi smettere di fumare non è semplice.
Molti ci riescono in pochi giorni, poi riprendono, oppure mettono in essere comportamenti compensativi (mangiano di più, assumono più alcolici, diventano più irritabili...), altri ci provano, ripetutamente, alimentando un senso interiore di frustrazione costante, altri ancora entrano in una spirale di tensione in cui si alimentano circolarità viziose -stress, fumo, alcol, gioco d’azzardo... -, che ne compromettono il ben- essere.

Obiettivo principale del corso:
Il corso si propone di allargare la visuale dei partecipanti, dalla dipendenza dal fumo al loro personale stile di vita. Non trascurando di:
- Risalire alla gerarchia dei bisogni personali per comprendere le motivazioni alla base della dipendenza
- Comprendere le connessioni tra caratteristiche di personalità e tutela del benessere
- Ripristinare il valore dell’orizzonte temporale rivolto alla progettualità futura
- Stimolare all’auto-riflessione rispetto alle proprie potenzialità da ottimizzare
- Rendere i partecipanti dei “good coper” ottimizzando i livelli di resilienza, autoefficacia, autostima
- Abbattere o limitare l’utilizzo di difese psicologiche attraverso lavori di gruppo, ispirati all’applicazione del fitness cognitivo-emotivo (aspetti cognitivi ed emotivi della mente)

Metodologia: come si realizza?
Il leitmotiv del percorso “Fumo, no grazie!”, consiste nel credere che ciascuno possa essere il migliore osservatore di se stesso.
Il percorso sarà articolato in 8 incontri a cadenza quindicinale, con lezioni frontali e lavori di gruppo, gestiti da esperti del settore:
- psichiatra - psicoterapeuta
- psicologo - psicoterapeuta
- medical trainer (operatore di esercizio fisico medicale)
La metodologia a cui ci si ispirerà sarà quella del miglioramento lento ma costante (Kaizen) e prevederà:
- Analisi dei livelli di resilienza personali con definizione dei punti di forza e di debolezza di ciascun partecipante
- Definizione di micro-obiettivi personalizzati
- Analisi dei vantaggi e degli svantaggi potenziali, dei livelli di autoefficacia resiliente, delle paure, definizione degli obiettivi di salute, analisi delle influenze istigatrici
- Indagine sugli stili di attaccamento, sui livelli generali di autostima, sui livelli di locus of control interno.
- Esercitazioni pratiche per potenziare i livelli di coscientizzazione ( alleati e nemici, interni ed esterni)
- Cos’è la comforte-zone e in che modo incide sul mantenimento di comportamenti di dipendenza?
- Definizione del proprio QV (quoziente di vitalità)
- Restituzione rispetto all’elemento emotivo fondante nella costituzione pachwork emotivo.

  1. MOBBING E BURNOUT. QUANDO IL LAVORO E' UN INCUBO
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  3. SINDROME DEL BURN-OUT. Rimini - 2 dicembre 2017
  4. SINDROME DEL BURN-OUT E SICUREZZA DEI PROCESSI ASSISTENZIALI
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  7. RICHMOND HUMAN RESOURCES FORUM 2017
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  11. SEMINARIO, 21 dicembre 2016: I SUONI CHE CURANO
  12. CORRERE, CHE PASSIONE!!!
  13. SEMINARIO, 25 novembre 2016: "Prendimi a calci...e...Non è la volontà che mi manca"
  14. FAD, 10 novembre 2016-31 dicembre 2016: LA SINDROME DEL BURN-OUT
  15. FAD, 18 giugno 2016-31 dicembre 2016: Non ho tempo per ...
  16. Corso residenziale, 31 maggio 2016: STRESS E BENESSERE
  17. GRUPPI BALINT. Primo incontro: 6 Maggio 2016
  18. Corso residenziale, 29 aprile 2016: STRESS E BEN-ESSERE
  19. Corso, 31 marzo 2016: IL SUICIDIO. Aspetti clinici, prevenzione e responsabilità professionale
  20. Seminario, 9 dicembre 2015: LA MUSICA NEL CONTESTO DELLE CURE
  21. Iscrizione ai CORSI RESIDENZIALI SULLA LEADERSHIP PERSONALE
  22. Workshop, 9 ottobre 2015: LE COMPETENZE DEL TERAPEUTA NEL XXI SECOLO
  23. ECM, 18 settembre 2015: LE COMPETENZE DEL TERAPEUTA NEL VENTUNESIMO SECOLO
  24. FAD, 8 giugno 2015 - 8 giugno 2016: NON HO TEMPO PER ...
  25. ECM, 10 aprile 2015 - 23 ottobre 2015: IL CASO CLINICO NELL'ESPERIENZA DEI GRUPPI BALINT
  26. Seminario, 13 marzo 2015: IL DMS-5 NELLA PRATICA CLINICA
  27. Seminario, 30 gennaio 2015: NON HO TEMPO PER ... stress e ben-essere
  28. FAD,1 settembre 2014 - 1 settembre 2015: IL SUICIDIO