La migliore strategia per prevenire il disagio psichico, a qualsiasi età è quella di considerare l’importanza dei fattori di vulnerabilità e di autoefficacia.
I primi – scarsa autostima, dipendenza, rigidità, pessimismo - espongono il soggetto allo
sviluppo di condizioni di disagio psichico rendendolo inadeguato all’apprendimento di valide strategie di adattamento.I secondi – buona fiducia in se stessi, consapevolezza, autoefficacia - aiutano il soggetto ad acquisire gli strumenti utili a raggiungere gli obiettivi personali non solo di adattamento nei confronti della vita, ma soprattutto in termini di elaborazione positiva e creativa di un proprio progetto esistenziale.
Qualsiasi strategia di intervento, sia curativa che preventiva, nella famiglia, nella scuola, in qualsiasi contesto deve quindi favorire la capacità di ogni singola persona di gestire al meglio le proprie risorse.
E’ facile intuire, infatti, che le conseguenze di una buona o cattiva autostima incidano sui successi o i fallimenti in determinate attività, ed in linea generale, sul complessivo benessere psicologico.
La compromissione del nostro benessere nasce spesso dall’insoddisfazione che ognuno manifesta nei confronti di se stesso, e ad uno stadio precedente, alla debolezza della propria personalità: la negatività alimenta la depressione e abbassa i livelli di energia, la positività alimenta l’interesse per la vita, la motivazione e la determinazione a cambiare.
Tutti gli studi condotti in tale ambito suggeriscono che in media c’è l’esigenza di conoscere meglio e rafforzare l’autostima per essere più capaci di gestire le proprie risorse.
L’autostima rappresenta un valore profondo della persona, esprime la forza del suo “IO”, è la valutazione che una persona dà di se stessa e applica a se stessa e rappresenta la conservazione di una concezione soggettiva del proprio valore. Inoltre esprime il bisogno di stabilità psicologica per affrontare il mondo.
Risulta sempre più difficile accettarsi come persona ed essere sicuri e determinati rispetto al proprio modo di esistere, di essere soddisfatti delle scelte e soprattutto è difficile avere la giusta dose di fiducia in se stessi che rende possibile la gestione dei problemi della vita.
Ma ciò che è ancora più importante è il ruolo che gioca l’autostima nel promuovere il benessere.
Appare infatti evidente che l’autostima consente alla persona di formulare progetti innovativi e di aprirsi con fiducia a nuove esperienze.
Saper riconoscere le proprie risorse, saper identificare gli obiettivi personali significativi, liberandosi dal condizionamento altrui, consente di acquisire una maggiore propensione al benessere e di limitare forme di pensiero inibenti (come le idee irrazionali, disfunzionali o le pretese nevrotiche….) spesso alla base del disagio psichico.
Ma come accrescere la propria autostima? C’è un limite di età?
Si può accrescere la propria autostima a qualsiasi età!
Per gli adulti riflettere sull’argomento ed implementare la propria autostima è importante in funzione del proprio benessere e di quello altrui.
Un insegnante ad esempio che impara ad avere una migliore considerazione di se stesso e della sua autoefficacia trasmette all’alunno maggiore sicurezza e determinazione.
Più si è in grado di avere una buona autostima, più si è capaci di essere soddisfatti del proprio modo di essere.
Per approfondire
Casolari L, Pellegrino F, Il benessere psicosomatico, Positive Press, Verona, 2004
Pellegrino F, Essere o non essere leader, Positive Press, Verona, 2002
Abate S, Bruno C, Criscuolo AI, L’autostima nel bambino, Mediserve, Milano-Firenze-Napoli, 2008