UOMO INNAMORATO

Va bene mostrarsi forti e indipendenti, ma avere accanto un uomo come David Norris (Matt Damon) in I Guardiani del Destino, che non ha paura di lottare ed esporsi in prima persona per la sua storia d'amore, ci fa sempre sognare.
A cosa sarebbero disposti gli uomini veri per il vero amore?
In amore come nel lavoro, siamo sempre più determinate, indipendenti, esigenti: la devozione e in alcuni casi sottomissione
che le nostre nonne (o a volte mamme...)

innamorarsi mostravano nei confronti del marito, oggi ci indignerebbe e non accetteremmo mai, per noi stesse, una situazione simile. Ma indipendenti non significa onnipotenti e determinazione non è sinonimo di insensibilità: non siamo disposte a tutto pur di non restare single (le nostre nonne, appunto, direbbero "zitelle"), ma un uomo accogliente, protettivo e pronto a tutto per noi... beh, non ci dispiacerebbe affatto! Avete visto Matt Damon nel film I Guardiani del Destino (dal 21 ottobre in DVD e Blu-ray), in cui veste i panni del politico David Norris che lotta contro misteriosi agenti per poter vivere il suo amore (colpo di fulmine al primo incontro) con la ballerina Elise (Emily Blunt)? È proprio questo il tipo di uomo di cui parliamo: indipendente, sicuro di sé (non se ne può più di quelli che a 30 ancora non hanno capito cosa vogliono dalla vita), ma disposto a lottare e rinunciare a qualcosa per la propria storia. Proprio sul tema Uomini&Amore abbiamo fatto qualche domanda a Ferdinando Pellegrino, psichiatra e psicoterapeuta, insegnante presso alcune Scuole di Psicoterapia e Università e autore del libro Personalità ed autoefficacia (edito da Springer-Verlag Italia).

È giusto affermare che, quando un uomo si innamora, mette da parte ogni atteggiamento egoistico per dedicarsi alla persona amata? È ancora valida oggi l'idea dell'uomo innamorato come "cavalier servente"?
Più che mettere da parte se stessi vi è una propensione "biologica" verso la donna amata; in realtà la mente focalizza il proprio interesse in modo esclusivo sulla persona che si ama, una sorta di attrazione esclusiva o di attenzione focalizzata. Non interessa altro che essere con la persona amata, ed ogni altra cosa non viene presa in considerazione. Gli attuali studi di neurobiologia dimostrano come nella mente della persona innamorata vi siano delle modificazioni biologiche, come l'aumento di dopamina, che portano ad attivare in modo selettivo alcune aree cerebrali. Ed è per questo motivo che "viene sospeso il giudizio critico che viene applicato in altri contesti per valutare le persone" e viene data alla persona amata una fiducia cieca. Naturalmente la fase iniziale dell'innamoramento è molto intensa, con il tempo l'uomo (o la donna) in genere riescono ad avere una maggiore obiettività di giudizio.

Parlando in linea generale, in cosa differisce il comportamento di un uomo innamorato rispetto a quello di una donna innamorata? A cosa sono dovute tali differenze?
Il comportamento dell'uomo o della donna è essenzialmente legato alle caratteristiche evolutive della specie umana. La donna ha la naturale tendenza ad accogliere, a resistere, a progettare una famiglia, l'uomo ha una minore resistenza, è più portato a gestire stress acuti piuttosto che avere una resistenza nel tempo. Ma negli ultimi anni il mondo è cambiato, è cambiato il ruolo della donna, è difficile pertanto tracciare a mio avviso un comportamento tipico della donna o dell'uomo, il tutto è invece correlato alle caratteristiche di personalità del soggetto. Se una persona è fragile e insicura tenderà ad essere più gelosa, se è rigida o ossessiva tenderà ad avere un comportamento stereotipato e prevedibile.

L'amore è per antonomasia un sentimento irrazionale: a che punto questo sentimento può provocare negli uomini innamorati pensieri o comportamenti irrazionali?
Si può avere una grande mente e fallire; l'amore irrazionale non porta da nessuna parte, diventa anzi motivo di delusione e fallimento. A mio avviso l'amore non deve mai essere irrazionale, deve essere sempre accompagnato da riflessione ed impegno. La visione odierna della mente, nei suoi aspetti emotivi e cognitivi, ci porta ad affermare che il comportamento irrazionale è patologico e che nessun sentimento in sé è irrazionale. Qualsiasi cosa che viviamo e sentiamo è frutto di una elaborazione mentale. Tanto più la mente è equilibrata tanto più il pensiero ed il comportamento è congruo. Una persona sana vive le emozioni e le cognizioni con equilibrio, non con irrazionalità. I sentimenti irrazionali sono una distorsione del modo normale di vivere le  emozioni.

Rispetto alle passate generazioni, come è cambiato oggi l'approccio degli uomini nei confronti delle donne di cui sono innamorati? C'è stato un rovesciamento degli stereotipi canonici?
L'uomo è più fragile, più insicuro, e deve far fronte ad un mondo femminile più tenace e con un maggiore "potere contrattuale". Il ruolo della donna nella società di oggi è completamente cambiato rispetto al passato e gli uomini stentano sempre di più a reggere un impegno con una donna, sia sotto il profilo sessuale che negli altri aspetti della vita. L'uomo ha più difficoltà ad avere un approccio sereno con le donne, tende a fuggire (la sindrome del topolino), ma ha anche più difficoltà a reggere nel tempo un impegno costante. La donna sicuramente chiede di più, ha bisogno di più stimoli, tende ad annoiarsi e ad andare alla ricerca di emozioni sempre più nuove. Ha bisogno di maggiore sicurezza e di un uomo maturo, ma al tempo stesso premuroso e protettivo.

Esiste il rischio che l'amore porti a delle "degenerazioni" nel comportamento, ad esempio spingendo a commettere gesti folli?
L'amore può spingere a tutto, ma quando le azioni diventano distruttive siamo nell'ambito del patologico. L'amore è premura ed interesse verso l'altro, è cura dell'altro e rispetto per se stessi. Nessun comportamento distruttivo può essere giustificato dall'amore. L'amore è anche responsabilità. Per amore si può tutto, ma quando l'amore non fa crescere, quando l'amore spinge a "gesti folli", vi sono disturbi di personalità che nulla hanno a che vedere con l'amore.
 

COSMOPOLITAN, - 26 Ottobre 2011
Ferdinando Pellegrino - Psichiatra, Psicoterapeuta