CRISI EMOTIVA

La crisi come rinuncia, la crisi come opportunità. La crisi può essere un momento di crescita personale, occorre imparare ad utilizzare al meglio le proprie risorse emotive e cognitive per poter meglio affrontare le difficoltà del quotidiano. La

crisi emotiva gestione della crisi emotiva – qualsiasi crisi o delusione che ci capita - è un argomento di rilevante interesse per le implicazioni ad essa connesse; avere la capacità di contenere la sofferenza con silenzio e discrezione, ma anche con decisione e sicurezza appare determinante per il futuro di ogni persona.
La preoccupazione principale rimane quella di proteggersi da un’eccessiva sofferenza e dal rischio che la crisi sfugga di mano.
Un compito difficile per la notevole variabilità dei sintomi – generalmente ansia e depressione - e per la presenza in ogni crisi emotiva di numerose variabili di non semplice identificazione e gestione.
L’opera di ciascuno in questo senso non è priva di rischi, dovendo fronteggiare, spesso da soli, situazioni acute, in cui viene richiesto un intervento immediato ed efficace, con assunzione di una responsabilità totale rispetto al contenimento o meno della crisi e delle sue conseguenze.
Spesso non esistono soluzioni e gli interventi per quanto validi non sempre risolvono tutti i problemi; molte crisi, per la loro natura intrinseca, non possono essere risolte ma solo contenute, nel tentativo di gestirle limitando per quanto possibile le conseguenze negative.
La crisi può essere acuta, spesso violenta, a volte subdola ma altrettanto grave e difficile da comprendere e investe ogni aspetto della vita di una persona; si consideri ad esempio la sofferenza derivante dalla diagnosi di una patologia a prognosi infausta, o la sofferenza connessa alla gestione di un familiare affetto da una grave ed invalidante patologia, o le crisi legate a conflitti coniugali, familiari, o comunque di natura affettiva.
La crisi può tuttavia offrire anche una lettura positiva: è l’opportunità di leggere nella sofferenza la volontà di cambiare e di scoprire percorsi nuovi che possano, superata la crisi, aprire nuove prospettive di crescita.
La difficoltà maggiore è proprio quella di saper cogliere questa opportunità per creare un’alleanza con noi stessi che sia terapeutica e che consenta in ogni caso di gestire la crisi in maniera efficace.
Ogni crisi ha una storia e la lettura di questa storia ci consente di valutare gli aspetti importanti del disagio e formulare un adeguato programma di interventi a livello personale.
E’ naturalmente importante avere una piena consapevolezza delle proprie risorse (autostima, autoefficacia percepita…) e della natura dei problemi.
Nella gestione della crisi emotiva è opportuno seguire un approccio multimodale che sia in grado di fornire al singolo soggetto la strategia più idonea ed efficace per la specifica situazione. 
E’ necessario mobilitare tutte le risorse disponibili – cognitive ed emotive - rimettere in moto una sensazione di forza ovvero la consapevolezza di essere in grado di affrontare i problemi della vita.
Generalmente possiamo farcela da soli.
Quando però si ha qualche dubbio, o si ritiene di non essere in grado di gestire la crisi da soli, non bisogna esitare nel chiedere aiuto.
Di fronte al dubbio, di fronte all’emergenza, di fronte alla necessità di dover fare comunque qualcosa per rimediare alla crisi, è bene fermarsi e chiedere aiuto.
Lo specialista – psichiatra o psicologico – può essere di aiuto anche per prevenire l’insorgenza di veri disturbi psichiatrici e per favorire la promozione del benessere personale.

 

Per approfondire:
Pellegrino F, Essere o non essere leader, Positive Press, Verona, 2002
Pellegrino F, Gestire la crisi emotiva. Una guida pratica per il Medico di Famiglia, Mediserve, Milano-Firenze-Napoli, 2004
Pellegrino F, Valorizzare le risorse umane, Mediserve, Milano-Firenze-Napoli, 2007