BIBLIOTERAPIA

Parlando di biblioterapia occorre distinguere 2 modalità di utilizzazione del libro: il libro come strumento di promozione della salute e del benessere personale (salutogenesi) e il libro come strumento di terapia.
Nel primo caso il libro ha una funzione di guida, può 

biblioterapia

riguardare temi esistenziali ed essere finalizzato alla ricerca di una risposta agli interrogativi più comuni dell’umanità: il senso della vita, la natura del destino, il futuro. Tutti interrogativi che fanno parte dell’individuo – di qualsiasi età - che va alla ricerca del significato dell’esistenza.
La lettura diventa una ricerca dell’essenza della vita, del significato da attribuire al nostro comportamento; a volte si cerca una conferma alle proprie idee, si vogliono condividere riflessioni e pensieri, si cerca una visione comune rispetto alle risposte che ciascun individuo dà ai problemi della vita.
Esistono alcuni testi che hanno un valore universale, trasversale ad ogni cultura, che resistono al tempo e che riescono a toccare l’animo di persone profondamente diverse per storia, cultura, religione.
Probabilmente fanno leva sui bisogni essenziali dell’uomo, sul nucleo centrale delle motivazioni umane, sulle esigenze più profonde che possiamo ritrovare in ogni individuo.
Tra questi libri universali mi incuriosisce il Piccolo Principe, principe in tutti i sensi e sempre in testa alle classifiche delle vendite; un libro che aiuta a riscoprire e valorizzare il “bimbo” che è in ciascuno di noi e quindi un stimolo ad essere più semplici e creativi.
La lettura diventa così una sorta di autoaddestramento che, se condotta con sistematicità, può rivelarsi molto utile per l’acquisizione di strumenti idonei a sviluppare le proprie potenzialità e ad accrescere le abilità psicologiche personali.
La conoscenza dei principali meccanismi di difesa, dei concetti concernenti l’intelligenza emotiva, dei presupposti per implementare il pensiero laterale, dei principali concetti della leadership aiuta, infatti, ad essere competenti ad ogni livello della vita, sia familiare che lavorativa e sociale.
L’uso del libro come strumento di terapia è diretto invece a persone che attraversano momenti di crisi, di disagio psichico ed è consigliato all’interno del contesto psicoterapeutico.
Molto utilizzata da diverse Scuole di Psicoterapia la biblioterapia rientra negli homeworks ovvero i “compiti a casa”, che vengono assegnati dal terapeuta per rendere il paziente più attivo e coinvolto nel processo terapeutico.
L’esperienza personale di psicoterapeuta mi consente di poter dare ampio sostegno a tale approccio: la lettura di alcuni testi favorisce il processo di identificazione con i sintomi o con i personaggi. Aiuta il paziente, proprio attraverso tale processo, a distanziarsi dal disagio individuale, a vederlo come “oggetto” diverso dal sé, alimentando sentimenti di speranza.
Non vi è dubbio che l’utilizzo del libro nel contesto di una psicoterapia abbia una certa importanza; ciò è testimoniato dall’ampio utilizzo di questa pratica e dalla sempre maggiore diffusione delle guide di auto-aiuto, libri concepiti e scritti proprio per rispondere all’esigenza di dare al paziente uno strumento con una forte valenza terapeutica.
Un altro importante significato che può essere dato alla lettura è di favorire il processo di consapevolezza del disagio.
Molti temono le malattie, hanno paura di affrontarle, o semplicemente non ne hanno consapevolezza; soprattutto per alcune patologie, come il gioco d’azzardo, l’alcolismo, il panico, i disturbi della condotta alimentare il libro può favorire il processo di presa di coscienza del problema ed indurre il soggetto a chiedere aiuto.
Se si ha un disagio o se si ritiene di avere un problema, la lettura di un libro sull’argomento può aiutare a comprendere le ragioni del malessere e a rivolgersi ad uno specialista.
Lo stesso discorso vale ad altri livelli, quando il disagio rimane nascosto o confinato all’interno del contesto familiare o di amicizia, quando diventa difficile far accettare all’amico o al familiare l’idea di avere un disturbo. Anche in questi casi può essere utile consigliare con la dovuta discrezione la lettura di un libro.

 

Per approfondire:
Casolari L, Pellegrino F, Il benessere psicosomatico, Positive Press, Verona, 2004
Pellegrino F, Essere o non essere leader, Positive Press, Verona, 2002