vagare con la mente

VAGARE

Vagare con la mente … fa bene alla creatività

Una delle esigenze odierne è quella di liberare la mente da pensieri e stimoli che quotidianamente affliggono la persona.
Uso del cellulare, internet, whatsApp, problemi familiari, lavorativi, relazionali e sociali, vi è una continua stimolazione della mente che può reggere fino ad un certo punto, dopo il quale si “blocca”.
È inevitabile.
La mente non può reggere un carico di stimolazioni eccessive, continue, persistenti, ha dei limiti funzionali, biologici.

Tale stimolazione determina uno stato di allerta continuo che alimenta tensione e stress, con inevitabili conseguenze sul piano psicosomatico: ansia, insonnia, incapacità a concentrarsi, nervosismo, irritabilità … sono all’ordine del giorno e destabilizzano l’equilibrio personale.

Ciò che sappiamo è che la mente non si spegne mai, è sempre in funzione, anche durante il sonno, lavora sempre, ha i suoi ritmi, deve catalogare e sistemare per bene tutte le informazioni che arrivano dall’ambiente esterno e farle conciliare con le proprie necessità.

La mente ha bisogno di lavorare continuamente, ma a modo suo, eccessive interferenze ne possono compromettere – e lo compromettono – il normale funzionamento.

Per tali motivi ha bisogno di vagare.

In condizioni normali durante la veglia la mente alterna l’attenzione – il concentrarsi bene su compiti specifici - alla divagazione mentale – pensare ad altro -; nel mentre ad esempio si sta svolgendo un compito qualsiasi la mente può andare altrove, considera il futuro, valuta gli errori o le esperienze fatte, le decisioni prese… poi ritorna in sé stessa, nel presente.

La divagazione mentale favorisce la creatività, vagare non è una perdita di tempo, ma ha un suo valore biologico dato dall’attivazione di una rete neuronale – default-mode network - “deputata” a mettere ordine nel caos dei processi cerebrali.

La divagazione mentale può essere involontaria come nei sogni, volontaria come quando ci si immagina il futuro o le esperienze che ci aspettano, infine può essere a metà strada tra la dimensione volontaria e quella involontaria, come il sognare “ad occhi aperti”.

E proprio il sognare ad occhi aperti è diventato un miraggio, nelle nostre indagini abbiamo avuto modo di constatare come la eccessiva stimolazione della mente determina una contrazione della capacità di sognare ad occhi aperti… e questo è un danno per l’uomo, la cui peculiarità è proprio quella di andare oltre la realtà per favorire l’immaginazione e la creatività.

Alla base di questo processo vi è la memoria che include le abilità apprese (guidare, scrivere…), la conoscenza (la memoria è un enorme sistema di archiviazione) e la memoria di eventi specifici (riattivazione dinamica del passato).

Lo stress, dato soprattutto dall’eccessiva stimolazione del cervello, riduce la funzionalità di questo sistema compromettendo l’efficacia stessa dei processi mentali.

L’incalzare degli impegni quotidiani toglie spazio al pensiero libero, alla possibilità di attivare i meccanismi rigeneratrici mentali con l’inevitabile conseguenza di innalzare a dismisura il proprio livello di tensione psicofisica.

La possibilità di astrazione dal quotidiano, il lasciare – di tanto in tanto - la mente libera da ogni stimolo diventa quindi fondamentale per il ben-essere personale.

 

Per approfondire

Michael C. Corballis, La mente che vaga, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2016
Pellegrino F, Essere o non essere leader, Positive Press, Verona, 2010